Il racconto - Anno 2202
di
Ermanno Zuccarini
Acqua, cibo e ed
elettricità qui fortunatamente ci sono ancora, ma le notizie di disordini si
fanno sempre più vicine.
Il declino era già
secolare, ma la fine precipitosa è cominciata una settimana fa, quando la World Community è collassata, ormai
controllata da pochi tra l’indifferenza e la rassegnazione dei più. I
ThinkCritici lo andavano dicendo, ma chi comprende più i loro ragionamenti
fatti di frasi connesse?
Da almeno cent’anni
solo i pochi che vivono blindati nella Know-How
Fortress controllano con i loro messaggi, calcoli e tecnologia, seppur di
malavoglia, le masse umane di tutto il mondo, cercando di renderle in qualche
misero modo utili a loro stessi.
Si favoleggia,
tuttavia, di scuole, università e community di sperimentazione clandestine.
Ma ora che fare?
Dopo lo smarrimento
iniziano a nascere piccole tribù, come la nostra.
Alcuni dei rari
AutoApprendenti sparsi per il mondo stanno rimettendo in piedi la vecchia rete
Internet con pezzi presi in musei chiusi da decenni.
I nostri ne trovano
uno. Ben nascosti ci sono ancora dei fogli di quando qui si faceva e imparava,
prima che tutto venisse sigillato in armadietti a vetro.
Qualche vecchio
ricorda come suo nonno parlava di quel che accadeva non solo in posti come
questo, ma addirittura ovunque. Si poteva dire: “Sai? Ho imparato questo… so
fare quest’altro… vuoi impararlo anche tu?” senza la paura che qualche HyperGuardiano
ti scoprisse.
Nel cortile del
museo si accende un fuoco in un bidone per scaldarsi. Le sterpaglie secche
sbucate dall’asfalto non mancano. Lo chiamiamo il luogo del Focus.
Scaldarsi e intanto
parlare è un tutt’uno. Certo, parlare… solo dopo un’ora si passa da cenni con
le mani e monosillabi a tre parole messe insieme e si trova così il modo di
accendere il fuoco. Ma quello stare insieme scalda due volte e anche i discorsi
si scongelano pian piano. Sì, perché per vie traverse avevamo imparato tutti
nella vita ad arrangiare parole e azioni, ma fino ad allora ci metteva paura o
lo trovavamo inutile: l’essenziale per sopravvivere veniva comunque fornito
individualmente a ciascuno dai Tranquillizzatori.
Ce l’abbiamo fatta
ad accendere il fuoco, e ora?
Dentro la luce
funziona solo in parte. Qualcuno ha già iniziato a tirare fuori scatole di
oggettini elettronici: adesso potremo finalmente imparare noi come si collega
una lampadina, si fa muovere un robot? Con un vecchio computer scoviamo un
video, su Internet, dove un’altra tribù mostra e spiega al mondo come ha
risolto un suo problema: è la stampa in 3D di un ingranaggio di
potabilizzatore, che si era rotto. Noi invece dobbiamo assolutamente creare un
qualcosa che accenda le lampadine e anche apprendere come funziona il robot a
ruote per trasportare le cose. Troviamo altri video di chi ha già risolto lo
stesso problema. Poi in un manuale polveroso, forse di antichi rituali magici -
non sappiamo leggere bene -, ci sono disegni con frasi del tipo “Struttura di
un progetto”, “Diagramma delle fasi di un progetto”, …
Si fa avanti il più
timido e dice: “Io sono un AutoApprendente da anni, posso provare a leggerlo…
volete diventare AutoApprendenti anche voi?”
Da allora riuscimmo
a creare quella e molte altre magie.
…e alla fine da
tante tribù la civiltà rinacque!
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