venerdì 22 aprile 2022

Thinking Hands Tribe - Il Racconto - Anno 2202

 

Il racconto - Anno 2202

di Ermanno Zuccarini

 

Acqua, cibo e ed elettricità qui fortunatamente ci sono ancora, ma le notizie di disordini si fanno sempre più vicine.

Il declino era già secolare, ma la fine precipitosa è cominciata una settimana fa, quando la World Community è collassata, ormai controllata da pochi tra l’indifferenza e la rassegnazione dei più. I ThinkCritici lo andavano dicendo, ma chi comprende più i loro ragionamenti fatti di frasi connesse?

Da almeno cent’anni solo i pochi che vivono blindati nella Know-How Fortress controllano con i loro messaggi, calcoli e tecnologia, seppur di malavoglia, le masse umane di tutto il mondo, cercando di renderle in qualche misero modo utili a loro stessi.

Si favoleggia, tuttavia, di scuole, università e community di sperimentazione clandestine.

 

Ma ora che fare?

Dopo lo smarrimento iniziano a nascere piccole tribù, come la nostra.

Alcuni dei rari AutoApprendenti sparsi per il mondo stanno rimettendo in piedi la vecchia rete Internet con pezzi presi in musei chiusi da decenni.

I nostri ne trovano uno. Ben nascosti ci sono ancora dei fogli di quando qui si faceva e imparava, prima che tutto venisse sigillato in armadietti a vetro.

Qualche vecchio ricorda come suo nonno parlava di quel che accadeva non solo in posti come questo, ma addirittura ovunque. Si poteva dire: “Sai? Ho imparato questo… so fare quest’altro… vuoi impararlo anche tu?” senza la paura che qualche HyperGuardiano ti scoprisse.

Nel cortile del museo si accende un fuoco in un bidone per scaldarsi. Le sterpaglie secche sbucate dall’asfalto non mancano. Lo chiamiamo il luogo del Focus.

Scaldarsi e intanto parlare è un tutt’uno. Certo, parlare… solo dopo un’ora si passa da cenni con le mani e monosillabi a tre parole messe insieme e si trova così il modo di accendere il fuoco. Ma quello stare insieme scalda due volte e anche i discorsi si scongelano pian piano. Sì, perché per vie traverse avevamo imparato tutti nella vita ad arrangiare parole e azioni, ma fino ad allora ci metteva paura o lo trovavamo inutile: l’essenziale per sopravvivere veniva comunque fornito individualmente a ciascuno dai Tranquillizzatori.

 

Ce l’abbiamo fatta ad accendere il fuoco, e ora?

Dentro la luce funziona solo in parte. Qualcuno ha già iniziato a tirare fuori scatole di oggettini elettronici: adesso potremo finalmente imparare noi come si collega una lampadina, si fa muovere un robot? Con un vecchio computer scoviamo un video, su Internet, dove un’altra tribù mostra e spiega al mondo come ha risolto un suo problema: è la stampa in 3D di un ingranaggio di potabilizzatore, che si era rotto. Noi invece dobbiamo assolutamente creare un qualcosa che accenda le lampadine e anche apprendere come funziona il robot a ruote per trasportare le cose. Troviamo altri video di chi ha già risolto lo stesso problema. Poi in un manuale polveroso, forse di antichi rituali magici - non sappiamo leggere bene -, ci sono disegni con frasi del tipo “Struttura di un progetto”, “Diagramma delle fasi di un progetto”, …

Si fa avanti il più timido e dice: “Io sono un AutoApprendente da anni, posso provare a leggerlo… volete diventare AutoApprendenti anche voi?”

 

Da allora riuscimmo a creare quella e molte altre magie.

 

…e alla fine da tante tribù la civiltà rinacque!

Nessun commento: